La regina senza specchio
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Longanesi, Prima edizione, 2007 |
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Traduzione di Roberta Bovaia |
La presentazione dell'editore
L’omicidio
di una donna in una cittadina vicino a Saragozza sarebbe solo un altro
caso per l’ispettore Bevilacqua e la sua assistente, il caporale
Chamorro, non fosse che la vittima è una famosa giornalista, moglie di
un affermato scrittore catalano. Le indagini, sulle tracce elettroniche
dei telefonini o delle chat di internet, fra un enigma letterario e un
riconoscimento all’americana, portano i due detective a Barcellona, e
li costringono a insinuarsi nella vita privata della notissima
anchorwoman, scoprendo un’immagine ben diversa dalla patinata e
impeccabile diva degli schermi a tutti nota. |
Una recensione
"Perché leggerlo... Perché è un libro che dopo aver conquistato in Spagna un milione di lettori (Silva è un bestsellerista con 25 romanzi alle spalle, un paio tradotti anche in italiano da Passigli) ha buone possibilità di fare lo stesso con voi. Classico l'impianto - un noir cittadino - nuova l'ambientazione e il clima in cui si muovono i due protagonisti fissi di Silva, il sergente Bevilacqua - da tutti chiamato Vila - e il caporale Chamorro: uno psicologo mancato, l'altra quasi dottoressa in Storia dell'Arte, entrambi graduati della Guardia Civil (come a dire che anche in Spagna per campare ci si arrangia come si può). Tutti e due i nostri militi, con i propri fallimenti sentimentali alle spalle. Incapaci di rassegnarsi all'idea che il mondo è quel che è: un mistero. Quando non una fogna a cielo aperto. Persino quando si cammina tra i parquet di case milionarie e negli studi delle star televisive. Perché anche di questo si tratta: la star televisiva Neus Barutell è morta ammazzata. Era sposata con uno scrittore di successo come Gabriel Altavella, con cui ormai aveva un rapporto "aperto". Ossia: ognuno nel proprio letto si porta chi vuole e quando vuole. A meno che la cosa non sia solo un paravento, uno specchio attraverso cui come l'Alice di Lewis Carroll i personaggi entrano ed escono. Perché questo è anche un libro coltissimo, che ammicca a tutto: ai violenti noir americani, alla coppia cervantiana Don Chisciotte e Sancio Panza, al passato della Spagna, alla sua tradizione letteraria. E alla nuova letteratura che ormai tutti viviamo, quella di Internet, delle chat smaniose di esperienze virtuali ma piene di morti reali, perché il male ormai corre in rete, il Diavolo ha trovato un nuovo modo di sedurci". Silvana
La Spina, La Repubblica |
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